“L’Amazzone di San Giorgio nasce come prima parte di una trilogia” racconta Max, “ed è la storia di una donna che non sopporta di vedere la propria esistenza ingabbiata in uno schema. Per questo accetta l'ingaggio per un progetto che la porterà lontano dall'Italia e le stravolgerà la vita“.

Max cerca a lungo di pubblicare il proprio romanzo e lavora intensamente per renderlo più in linea possibile con le richieste degli editori: “Ho preso contatto con molte case editrici, ma lentamente ho capito che non sarebbe stato affatto semplice. Ho ricevuto molti rifiuti e le risposte sono state vaghe e scoraggianti - il taglio del libro è buono, ma non rientra nella nostra linea editoriale - oppure - il romanzo è buono, ma per i prossimi tre anni siamo saturi - fino al suggerimento di una grande casa editrice che invitava a non inviare il manoscritto poiché – ‘gli italiani' non venivano presi in considerazione”.

Max riceve anche incoraggiamenti da parte di editori che gli consigliano di non desistere, seppur rifiutandosi di pubblicare il suo libro. E Max non desiste. Nel frattempo, infatti, scrive il suo secondo romanzo e, dopo due anni dal primo, termina "L'occhio di Roxane” un thriller intrigante, ricco di colpi di scena, “in equilibrio tra l'aspetto oggettivo dei fatti e il lato spirituale. Quest’ultimo spinge il lettore a considerare la realtà da un punto di vista alternativo”.

Il libro viene pubblicato da un piccolo editore di saggi, ma senza il supporto di una adeguata promozione per mancanza di mezzi. Dopo circa tre anni di rifiuti, Max abbandona il proprio sogno, fino a quando non scopre KDP (Kindle Direct Publishing) la piattaforma di self-publishing di Amazon. “Un mio amico negli Stati Uniti mi ha parlato di KDP, così ho deciso di provare con quel romanzo che tante volte era stato rifiutato e l’ho pubblicato su amazon.com“. Max prima pubblica il proprio romanzo in italiano su Amazon.com, ma è quando KDP diventa disponibile in Italia, che raggiunge il successo vendendo migliaia di copie, “Inizialmente credevo fosse un errore!”.

Max decide anche di beneficiare a trecentosessanta gradi delle potenzialità offerte da Amazon utilizzando CreateSpace, il servizio print-on-demand di Amazon: “Ho realizzato la versione cartacea del libro tramite il sito di CreateSpace, provvedendo all'editing e alla grafica del libro. Una volta pubblicato, ho chiesto ad Amazon che venisse collegato all'e-book in vendita sul sito”.

Il libro di Max raggiunge così la vetta della classifica, posizionandosi tra i Top 100 Bestseller del Kindle Store per 198 giorni. “L’eco creata dal programma KDP di Amazon e dal lancio di Kindle in Italia mi ha portato una notorietà che non pensavo di poter raggiungere”, ha aggiunto Max. “Ricevere richieste di interviste dalle grandi reti televisive era una eventualità che mai avevo minimamente considerato”.

Il supporto per Max non manca “La protagonista della copertina è mia moglie, che mi ha sempre sostenuto, anche quando scrivevo fino a notte fonda. Il sostegno dei lettori mi ha motivato tantissimo, le critiche mi hanno dato la possibilità di crescere e di correggermi”. E ha anche aggiunto: “Sapere che una persona, magari dall’altra parte del mondo, sta leggendo qualcosa che ho scritto, non ha prezzo”.

Max ora sta lavorando alla stesura del seguito de “L’Amazzone di San Giorgio”, in modo da sviluppare l’intera storia in una trilogia, come nell’idea originale.

Ho iniziato per gioco a imbastire le mie storie nere. Mi diverte raccontare le piccole o grandi miserie umane dalle quali tutti prendiamo le distanze. Come tanti, all'inizio, ho cercato miglior fortuna contattando le case editrici e, nonostante non abbia ricevuto riscontri, ho continuato a inseguire il mio più grande desiderio: quello di scrivere.

Capisco che perseverare sia diabolico e che il regno delle signore sia comunemente raffigurato con la cucina di casa, ma io sono combattiva e, mentre affetto la cipolla o pulisco l'insalata, trovo l'ispirazione per dare forma ai miei personaggi. Condisco le storie con una spruzzata di aceto, un pizzico di sale e non lesino con l'ironia: innegabile, dunque, il mio lato di cuoca scribacchina. L'espediente narrativo è quello del thriller/noir: un po' di tensione aiuta le coronarie a mantenersi giovani. Sempre che non ci dia il colpo di grazia, ovvio.

Nel 2012 sono venuta a conoscenza del programma KDP di Amazon e considero questa scoperta come una svolta. Pratico, funzionale e semplice nell’utilizzo: lo sto consigliando a chiunque conservi il proprio manoscritto in un cassetto!

Passione e amicizie.

L'opportunità di essere l’editore di se stessi è una soddisfazione immensa e ritrovarsi catapultati nello store insieme a nomi illustri, offre l’occasione anche a perfetti sconosciuti, come la sottoscritta, di sviluppare un proprio piccolo pubblico. Non solo. Pubblicare tramite KDP mi ha permesso di stringere ottime amicizie.

Ho avuto la fortuna di trovare persone con le quali condividere la mia passione e lo scambio è sempre proficuo: c’è l’esperto di marketing, il mago dei blog, quello che sa tutto sulle nuove tecnologie... una grande famiglia allargata composta da amici insostituibili.

Ho iniziato a promuovere i miei libri, i miei “mostri”, come amo definirli, sui social network e sui forum, vincendo in primis la timidezza. Infine, è cominciato il passaparola tra lettori soddisfatti. Molti mi contattano. Alcuni per un semplice saluto, altri per parlare dei libri letti: tutte persone squisite e di ogni età. Sarò banale e sicuramente scontata, eppure sentirsi dire ‘ho letto il tuo libro, mi è piaciuto!’, è come tornare bambini e scartare il regalo del proprio compleanno, trovandovi all'interno quel giocattolo desiderato da ben 364 giorni.

Invito tutti gli scrittori titubanti a non porsi limiti. Del resto, se si crede in qualcosa, e io ci credo, è oltremodo gratificante lavorare per riuscire nel proprio intento: gli strumenti ci sono, KDP ne è un esempio lampante.